venerdì 16 gennaio 2009

IL DECALOGO DEL BUON ALIMENTARISTA


1) Curare l'igiene della persona e del vestiario.
2) Lavarsi e disinfettarsi le mani spesso e volentieri (dopo l'uso dei
servizi igienici, dopo essersi soffiato il naso) e usare sapone erogato da
un distributore e asciugamani a perdere.
3) Astenersi da11a manipolazione dei cibi se si è affetti da raffreddore, mal
di gola, da lesioni pustolose alle mani. In caso di necessita, proteggersi
il naso e la bocca con mascherina e le mani con guanti a perdere.
4) Tenere i locali di lavoro, di deposito e di vendita in condizioni di
perfetta e costante pu1izia e ben aerati.
5) Lavare con soluzioni detergenti e disinfettanti i piani di lavoro, gli
7) Ricordare che gli alimenti più a rischio di provocare tossinfezioni
sono: carni tritate, carni da consumare crude, minestre e pietanze a
base di carne o in brodo di carne, pesci e frutti di mare, uova e cibi a
base di uova, latte, latticini e cibi contenenti gli stessi.
8) Proteggere gli alimenti mediante vetrinette, espositori, banchi, per
impedire qua1unque contaminazione anche da parte dei clienti.
9) Evitare di toccare i cibi con le mani, usando, invece, forchette,
cucchiai, spatole, tovaglioli, carta ed altri oggetti idonei allo scopo.
10) Tenere lontano mosche, topi e insetti (rifiuti in contenitori chiusi,
reticelle alle finestre).
utensili, i macchinari, almeno alla fine di ogni turno di lavoro.
6) Tenere i cibi a temperature inadatte alla moltiplicazione dei microbi.

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